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LE COMPETENZE PSICOMOTORIE NELL’AMBIENTE – ACQUA SCALA APMT

 

Immaginiamo un bambino che entra in acqua. Che cosa fa? Come si muove in acqua? Quali difficoltà incontra?
Dall’esperienza e dall’osservazione del lavoro svolto all’interno della Cooperativa Colisseum, si è rilevata l’esigenza di esaminare quali sono le abilità e le difficoltà presenti nel bambino in età prescolare inserito in un ambiente-acqua, definendole con etichette psicomotorie e non prettamente sportive.
L’osservazione ci ha consentito di creare uno strumento di misurazione di competenze psicomotorie applicabili a contesti diversi dall’ambiente acquatico.
All’interno di esso, il lavoro svolto è di natura educativa e scarsamente finalizzato alla competizione, dove il movimento è il mezzo e non il fine da raggiungere. L’attività acquatica è svolta mediante l’utilizzo del gioco, di strumenti di diversa natura e utilizzabili in modo creativo, concentrandosi sul bambino stesso in evoluzione.
L’osservazione del lavoro è stato lo spunto che ci ha permesso di rintracciare quali le competenze psicomotorie attive e in evoluzione in acqua. Come primo elemento, si è voluto osservare il comportamento spontaneo del bambino, e il suo modo di rapportarsi all’ambiente. La motricità, inserita di seguito, comprende le qualità proprie del movimento, la strutturazione temporale e spaziale. Successivamente si è proceduto con l’osservazione dello schema corporeo, inteso come riconoscimento di sé e delle parti che compongono il corpo. Infine, si è voluto rilevare la capacità di regolare il proprio comportamento in funzione delle regole implicite ed esplicite presenti.
Una volta costruito un protocollo di osservazione con gli elementi sopraesposti, abbiamo estratto gruppi omogenei per età e livello, all’interno di cui abbiamo rilevato il comportamento motorio e il compito richiesto dall’insegnante corrispondente.
(Una volta costruito un protocollo di osservazione con gli elementi sopraesposti, abbiamo estratto da gruppi omogenei per età e livello 42 bambini tra i 3 e i 6 anni, su cui abbiamo rilevato il comportamento motorio sulla base del compito richiesto dall’insegnante.)
Tali osservazioni sono state ripetute durante un ciclo di 6 lezioni effettive, per poter ottenere un numero adeguato di casi osservati. Una volta concluso il periodo osservativo, i dati raccolti vengono attualmente elaborati mediante l’analisi del contenuto. Attraverso l’analisi andremo ad identificare gli esercizi idonei alla misurazione della singola competenza psicomotoria raggiunta in un determinato momento dello sviluppo, che ci serviranno per costruire una scala di misurazione precisa e individuale.